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La scorsa settimana, nelle giornate di giovedì 30 e venerdì 31 maggio 2024, la Fondazione Sacra Famiglia ha organizzato un corso di primo soccorso della durata di 12 ore dedicato al personale socio-sanitario che opera nei servizi a domicilio e negli ambulatori per il Counseling Autismo delle nostre sedi lecchesi. Questo evento formativo, tenutosi presso la nostra sede principale, ha visto la partecipazione attiva di numerosi operatori, tutti determinati a migliorare le proprie competenze in ambito di emergenza e soccorso.

L'Importanza della Formazione in Primo Soccorso

Essere pronti ad agire in caso di emergenza è essenziale per garantire la sicurezza e il benessere dei nostri assistiti. Nei servizi a domicilio e negli ambulatori per il Counseling Autismo, il personale si trova spesso a dover gestire situazioni delicate che richiedono prontezza di riflessi e competenze specifiche. Avere una formazione adeguata in primo soccorso non solo migliora la qualità dell'assistenza, ma può anche fare la differenza tra la vita e la morte in caso di emergenze mediche.

Contenuti del Corso

Il corso, suddiviso in due giornate intensive, ha coperto una vasta gamma di argomenti fondamentali per il primo soccorso. Tra i temi trattati:

  • Riconoscimento delle emergenze mediche: imparare a identificare rapidamente i segni di emergenze come attacchi di cuore, ictus e crisi epilettiche.
  • Tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP): addestramento pratico su manichini per garantire una corretta esecuzione delle tecniche di RCP.
  • Uso del defibrillatore automatico esterno (DAE): istruzioni dettagliate sull'uso del DAE, un dispositivo essenziale per intervenire in caso di arresto cardiaco.
  • Gestione delle ferite e delle emorragie: tecniche per arrestare le emorragie e trattare le ferite in modo efficace.
  • Intervento in caso di soffocamento: manovre di disostruzione delle vie aeree per adulti e bambini.
  • Pronto intervento in caso di traumi: come immobilizzare fratture e gestire traumi cranici e spinali.

Testimonianze dei Partecipanti

Gli operatori che hanno partecipato al corso hanno espresso grande soddisfazione per la qualità della formazione ricevuta. "È stato un corso estremamente utile e ben strutturato. Ora mi sento molto più preparato ad affrontare situazioni di emergenza," ha commentato un partecipante. Un altro ha aggiunto: "La pratica sulle manovre di rianimazione è stata particolarmente utile. Avere la possibilità di esercitarsi con manichini realistici ci ha dato molta più sicurezza."

Conclusioni

La formazione continua e l'aggiornamento costante delle competenze sono pilastri fondamentali della nostra missione alla Fondazione Sacra Famiglia. Grazie a iniziative come questo corso di primo soccorso, possiamo garantire che il nostro personale sia sempre pronto a offrire un'assistenza di alta qualità, assicurando la massima sicurezza e benessere per i nostri assistiti. Il successo di questo evento formativo ci motiva a pianificare ulteriori corsi e attività che possano arricchire le competenze del nostro staff e migliorare continuamente i servizi offerti.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sulle future iniziative formative della Fondazione Sacra Famiglia.

Questa settimana abbiamo consegnato i premi ai vincitori del concorso fotografico "Obiettivo Infermiere" e le storie dietro le loro foto sono semplicemente straordinarie!
Il primo premio è stato consegnato alla Direttrice della sede di Inzago di Fondazione Sacra Famiglia che lo ha recapitato proprio ieri all'infermiera autrice dello scatto vincitore. La foto racconta una storia unica: a seguito di un prelievo, una macchia di sangue a forma di cuore è apparsa per caso su un batuffolo di ovatta. Questo episodio è stato particolarmente significativo per la nostra collega, legato alla scomparsa della sua mamma. Quel simbolo le ha fatto percepire, anche solo per un attimo, che fosse lì con lei in quel momento. Un piccolo miracolo quotidiano che rappresenta l'amore e la dedizione nel lavoro svolto dai nostri infermieri. 
Il secondo premio è andato ad una collega infermiera della Casa di Cura Ambrosiana. La sua foto è un potente simbolo dei tempi del COVID-19: l'operatore giovane e sano, protetto dal guanto, in contrasto con l'anziano assistito, fragile e malato. Una testimonianza visiva del coraggio e della passione che guidano ogni giorno i nostri infermieri. 
Il terzo premio è stato consegnato al direttore e ad alcuni colleghi della sede di Settimo Milanese. La loro foto celebra il progetto "Special Bike", un'iniziativa per una mobilità inclusiva che permette a Cristina, Clara, Mario, Franco e tutti gli ospiti delle nostre residenze di godersi una passeggiata in bicicletta. Un'immagine di gioia e inclusione che illumina l'impegno quotidiano di tutti i nostri colleghi. 
Complimenti a tutti i vincitori e un grande grazie a tutti i partecipanti per aver condiviso il vostro talento e le vostre storie con tutti noi! Nei prossimi giorni condivideremo tante altre foto che hanno partecipato al concorso

La Casa di Cura Ambrosiana ha annunciato da poco l'apertura di un nuovo reparto dedicato alla chirurgia ortopedica specializzato in protesi di anca e ginocchio. Questo nuovo reparto sarà creato per soddisfare le esigenze crescenti di pazienti affetti da patologie ortopediche complesse, offrendo loro un trattamento avanzato e mirato per migliorare la loro qualità di vita.

Uno dei focus principali di questo reparto è l'assistenza post-operatoria alla persona sottoposta a intervento di protesi di anca o ginocchio. Si tratta di un processo cruciale nel percorso di guarigione del paziente, e pertanto tutto il personale del reparto di chirurgia di Casa di Cura Ambrosiana sta attualmente ricevendo una formazione specifica su questo importante aspetto della cura, sotto lo sguardo attento della docente Mafalda Chiarello (nella foto sopra) del reparto di medicina ASST-LODI Presidio Ospedaliero Di Codogno.

L'intervento di protesi totale di ginocchio (PTG) è indicato per pazienti che soffrono di artrosi avanzata, artrite reumatoide o alterazioni dell'asse del ginocchio. Questo intervento prevede la sostituzione delle parti ossee e cartilaginee danneggiate con componenti metalliche, con l'obiettivo di ripristinare la funzionalità dell'articolazione e alleviare il dolore.

La coxartrosi è una delle patologie più comuni che possono compromettere l'anca e le sue funzionalità. Si tratta di una malattia degenerativa cronica caratterizzata da un'usura progressiva della cartilagine articolare. In casi di coxartrosi grave, l'impianto di una protesi è spesso l'unica soluzione per eliminare la sintomatologia dolorosa e migliorare la qualità di vita del paziente.

Il nostro team multidisciplinare di chirurghi ortopedici, infermieri, oss e terapisti riabilitativi lavorerà insieme per garantire un'assistenza completa e personalizzata a ciascun paziente. Dall'intervento chirurgico alla fase di riabilitazione, ci impegneremo a fornire cure di alta qualità e a supportare i pazienti lungo tutto il percorso di guarigione.

In conclusione, l'apertura del nuovo reparto di chirurgia ortopedica di protesi di anca e ginocchio presso la Casa di Cura Ambrosiana non solo rappresenta un progresso significativo nel campo delle cure ortopediche, ma sottolinea anche l'importanza della formazione continua del personale. La nostra attenzione a fornire una formazione specifica sull'assistenza post-operatoria ha come obiettivo quello di garantire una maggiore preparazione professionale del nostro personale, consentendo loro di offrire cure di alta qualità e personalizzate ai pazienti.

La formazione non solo migliora le competenze tecniche del personale, ma promuove anche l'autonomia e la fiducia nelle proprie capacità, permettendo loro di affrontare le nuove sfide con sicurezza e competenza. Siamo fermamente convinti che investire nella formazione sia di fondamentale importanza per poter garantire la migliore esperienza possibile per i pazienti e per promuovere il benessere e la soddisfazione professionale di tutte le nostre équipe multidisciplinari.

Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare gli studenti del corso di riqualifica OSS che hanno completato il loro tirocinio presso l'ospedale Circolo di Varese e la Casa Di Cura Privata Per La Riabilitazione le Terrazze di Cunardo. Questa esperienza ha permesso loro di confrontare e apprezzare le differenze nella pratica quotidiana tra effettuare un tirocinio in un ambiente ospedaliero e operare in una struttura residenziale assistenziale (RSA e RSD) dove attualmente ognuno di loro lavora in qualità di Ausiliario Socio Assistenziale.

Durante le interviste, gli studenti hanno sottolineato le notevoli differenze nell'assistenza tra i due contesti. Durante il tirocinio OSS, hanno avuto l'opportunità di lavorare con pazienti che trascorrono solo alcuni giorni nella struttura, spesso per interventi chirurgici o trattamenti specifici. Gli studenti hanno partecipato alla preparazione preoperatoria e alla cura postoperatoria, affrontando il ritmo frenetico e l'urgenza delle procedure mediche. Nei loro abituali contesti lavorativi incontrano quotidianamente pazienti che vivono quasi interamente all'interno della struttura, creando un rapporto più intimo e a lungo termine con ognuno di loro, svolgendo attività più orientate alla cura a lungo termine, come l'assistenza nelle attività della vita quotidiana e nella gestione delle condizioni croniche.

Il tirocinio appena concluso ha offerto agli studenti preziose esperienze pratiche e una comprensione più approfondita della varietà di contesti di lavoro nell'ambito dell'assistenza sanitaria. Queste esperienze contribuiranno al loro sviluppo professionale e alla loro capacità di fornire un'assistenza di qualità ai pazienti in diversi setting sanitari e socio sanitari

 

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Abbiamo parlato con ognuno di loro, chiedendo quali sono state le novità, le sfide, le paure affrontate in questo mese e mezzo di tirocinio

Ciao Yillka, ci racconti quale è stato l'episodio più significativo nella tua esperienza di tirocinio?

"Certamente! C'era un paziente di nazionalità albanese ricoverato in ospedale dove stavo svolgendo il mio tirocinio. Non aveva familiari vicini e parlava con difficoltà l’italiano. Io, essendo di origine albanese, ho agito come intermediario tra lui, i medici e gli infermieri, aiutandolo a comunicare più facilmente le sue difficoltà."

E tu, Siriki, hai qualche episodio da condividere?

"Sì, c'era un paziente che inizialmente era scettico nei miei confronti perché pensava non avessi esperienza in quanto tirocinante, ma sin da subito ha apprezzato il mio approccio e a conclusione del tirocinio mi ha ringraziato per l’attenzione che ho riservato nei suoi confronti. Addirittura solo dopo pochi giorni voleva che solo io gli facessi la barba!”

Che bello, tu Federica hai qualche episodio significativo da condividere dalla tua esperienza di tirocinio?

"Sì, c'è stata una paziente che ha avuto una grave crisi respiratoria durante il mio turno. Nonostante gli sforzi dell'equipe medica, purtroppo la signora è deceduta. Successivamente mi sono occupata della pulizia e della santificazione della stanza in cui la paziente risiedeva."

Gemma potresti raccontarci cosa hai sperimentato di nuovo nel tuo tirocinio?

"Certamente! Durante il mio tirocinio ho avuto l'opportunità di esplorare nuovi approcci nell'assistenza sanitaria, soprattutto nell'ambito della medicina preventiva e della promozione della salute. Ho imparato a utilizzare strumenti innovativi per valutare lo stato di salute dei pazienti e per sviluppare piani personalizzati di benessere. È stato un'esperienza stimolante e mi ha arricchito professionalmente."

 

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Angela invece ci ha descitto il suo entusiasmo e le sue paure iniziali nell'approccio di questa nuova tipologia di attività. L'accesso all'ospedale il primo giorno è stato un po' traumatico perché i ritmi di lavoro erano un po' differenti rispetto a quelli abituali nel suo lavoro come ASA e c'erano delle emergenze in atto nel suo reparto che dovevano essere gestite.

 

Angela, ci racconti della tua esperienza e dei tuoi sentimenti iniziali affrontando questa nuova tipologia di attività durante il tirocinio?

"Assolutamente! All'inizio, ero entusiasta ma anche un po' preoccupata per l'approccio a questa nuova sfida. Il primo giorno di accesso all'ospedale è stato un po' traumatico perché i ritmi di lavoro erano diversi da quelli a cui ero abituata come ASA. Inoltre, c'erano emergenze nel reparto che richiedevano una gestione immediata."

Capisco. Deve essere stato un momento intenso e impegnativo. Come hai affrontato questa situazione?

"Ho cercato di mantenere la calma e di imparare il più possibile dagli infermieri e dagli operatori sanitari più esperti. Ho gradualmente acquisito fiducia nel mio ruolo e ho imparato ad adattarmi ai ritmi e alle esigenze del lavoro ospedaliero."

 

Durante il tirocinio ospedaliero Silvia avuto l'opportunità di assistere un paziente diabetico. Il paziente aveva bisogno di un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue e di una gestione attenta della sua condizione durante il ricovero.

Ci acconti come è andata Silvia?

“il paziente ha avuto un improvviso episodio di ipoglicemia, con sintomi di debolezza e confusione. Ho prontamente riconosciuto i segni e ho agito rapidamente su indicazione dell’infermiere per portare i suoi livelli di glucosio nel sangue a un livello sicuro. Successivamente, ho collaborato con l’équipe multisciplinare per stabilizzare il paziente e monitorarne da vicino i livelli di glucosio”.

Questa esperienza ha permesso a Silvia di acquisire una maggiore comprensione delle sfide e delle responsabilità nell'assistenza ai pazienti con diabete, oltre a sviluppare competenze pratiche nel gestire situazioni di emergenza.

Sandrine ci racconta invece un episodio di gestione di un paziente con una lesione da pressione all'ultimo stadio, molto profonda, durante il quale ha dovuto assistere l'infermiere nella medicazione della parte interessata. Questo tipo di lesioni possono essere molto gravi e richiedono cure specializzate.

Raccontaci qualcosa in più Sandine…

“Questa esperienza è stata estremamente significativa e formativa. Ho potuto vedere di persona l'importanza di una corretta gestione delle lesioni da pressione e il ruolo cruciale che gli operatori sanitari svolgono nel fornire cure compassionate e di alta qualità ai pazienti più vulnerabili”.

Vuoi aggiungere altro?

“Tutto quello che abbiamo studiato nella parte teorica con i docenti Cesare Totaro e Cristina Ruggeri è stato utile per poter poi metterlo in pratica durante il tirocinio”.

 

Concludiamo sottolineando proprio questo aspetto, cioè quanto sia stata utile la preparazione teorica nei mesi di formazione in aula durante il tirocinio ospedaliero. Lo studio approfondito dell'assistenza sanitaria, combinato con esercitazioni pratiche in aula, ha fornito una solida base di conoscenze e competenze che si sono rivelate preziose nell'affrontare le sfide del tirocinio sul campo.

Grazie a questa preparazione, Yllka, Siriki, Gemma, Samuela, Silvia e tutti gli altri studenti del corso di Riqualifica OSS sono stati in grado di mettere in pratica le procedure e le tecniche apprese in aula con sicurezza e competenza. Questo ha permesso loro di fornire un'assistenza di alta qualità ai pazienti, affrontando situazioni complesse con calma e determinazione.

Centro Formazione Sacra Famiglia

Via Nazario Sauro,3
20090 - Cesano Boscone (MI)
Tel: +39 02 45677980
Email: centroformazione@sacrafamiglia.org

 

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